Sabato 2 ottobre, insieme a 39 associazioni che quotidianamente si battono in tutta Europa per la tutela dei diritti umani digitali, abbiamo deciso di scrivere agli europarlamentari italiani a Bruxelles per esprimere il nostro disaccordo nei confronti delle proposte di emendamento alla AI and criminal law 2020/2016(INI) – Vitanov report.
Il report si concentra sull’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale da parte delle forze dell’ordine su territorio europeo. Gli emendamenti saranno votati domani, 5 ottobre, in una sessione plenaria all’ora di pranzo.
Il testo della nostra lettera:
Gentile Onorevole,
Gli emendamenti in questione, proposti dall’EPP, sono:
L’emendamento propone di consentire l’utilizzo di IA per prevedere la criminalità futura, un uso tecnicamente discutibile e che per definizione contravviene ai valori dell’UE e a una serie di diritti fondamentali, tra cui la non discriminazione, l’equo processo e i diritti amministrativi, oltre a minare la presunzione di innocenza.
Come sottolineato dalla Rete europea contro il razzismo (ENAR), Fair Trials, EDRi e molte altre parti interessate della società civile, tali pratiche stanno già provocando danni gravi e profondi alla vita delle persone, portando alla privazione della libertà, aumentando le disuguaglianze e punendo i poveri, migranti e persone razzializzate. Un rapporto dell’Agenzia per i diritti fondamentali dell’UE (FRA) evidenzia anche il profondo impatto negativo della profilazione della polizia sulle persone razzializzate in Europa.
Questo emendamento indebolisce significativamente i principi dei diritti fondamentali delineati nella relazione originale contro il riconoscimento facciale negli spazi accessibili al pubblico. Inoltre l’emendamento include affermazioni non dimostrate su presunti benefici, non occupandosi dei modi in cui tali pratiche sono intrinsecamente antidemocratiche e discriminano le persone razzializzate, le donne, le persone con disabilità e le persone LGBTQ+ in modi che non possono essere mitigati da miglioramento della qualità dei dati.
Insieme, questo emendamento e il successivo sono anche in diretta violazione dei severi avvertimenti sulla minaccia della sorveglianza biometrica forniti dal Garante e dal consiglio europeo per la protezione dei dati; Autorità per la protezione dei dati di diversi paesi dell’UE; l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani; e numerosi gruppi per i diritti umani e la giustizia sociale, tra cui organizzazioni per i diritti digitali, sindacati e altro ancora.
• Emendamento 3 (A9-0232/3, 29.9.2021) – Sorveglianza di massa biometrica
Questo emendamento chiede esplicitamente di consentire la “sorveglianza […] biometrica di massa”, e giò nonostante la sorveglianza non mirata di intere popolazioni sia fondamentalmente sproporzionata e lesiva dei diritti fondamentali. Riteniamo inoltre che se il Parlamento europeo dovesse votare a favore di tale emendamento, ciò costituirebbe una seria minaccia alla legittimità del Parlamento come istituzione democratica.
Qui la lettera originale in lingua inglese inviata da EDRi – European Digital rights