Don’t Spy EU!

DontSpyEU, la campagna provocatoria per convincere il Consiglio a vietare le tecnologie di sorveglianza nel regolamento europeo sull’AI
Hermes Center, The Good Lobby e info.nodes lanciano questa iniziativa 

Il 24 e 25 ottobre si è tenuto uno degli ultimi triloghi sull’AI Act.  I governi dell’UE stanno facendo pressione nei negoziati finali sulla legge sull’intelligenza artificiale, sostenendo che abbiamo bisogno di sistemi di riconoscimento biometrico per la sicurezza nazionale e la protezione. Al contrario, Hermes Center e The Good Lobby  denunciano che quando ogni nostra mossa viene tracciata e analizzata senza motivo, nessuno di noi è  sicuro.

Per questo oggi abbiamo deciso di lanciare una provocazione ai membri dei Governi dell’UE che siedono in Consiglio, oltre che ai rappresentanti della Commissione e agli europarlamentari, attraverso il sito Don’t spy eu che ne simula il riconoscimento facciale. 

Un algoritmo analizza le loro immagini pubbliche caricate e assegna a ciascuno genere, età e “stato emotivo”. In questo modo cerchiamo di evidenziare il grande margine di errore e di approssimazione di queste tecnologie e di indurre politici e rappresentanti delle istituzioni a riflettere sulle decisioni che sono chiamati a prendere durante il negoziato in corso. 

Vogliamo sensibilizzarli in prima persona e far comprendere ai cittadini europei tutti i problemi connessi alla tecnologia in spazi pubblici.

Il riconoscimento facciale e altre forme di sorveglianza biometrica hanno il potenziale per minare i nostri diritti e le nostre libertà negli spazi pubblici. Dal monitoraggio delle emozioni e dei presunti “comportamenti sospetti” in Europa, alla repressione dei manifestanti a Hong Kong, fino ai violenti falsi arresti di uomini di colore negli Stati Uniti, il riconoscimento facciale ci ha trasformato in codici a barre ambulanti in tutto il mondo., dichiara Martina Tueola di The Good Lobby.