Aziende, scuole, aeroporti e piazze: il riconoscimento facciale è ovunque. E sorveglia i cittadini europei

Spesso sentiamo dire: “Riconoscimento facciale sui cittadini? Solo in Cina, l’Unione Europea è un insieme di paesi democratici. Non potrà mai succedere a noi.

Sfortunatamente, però, sta già succedendo. Di seguito puoi leggere alcuni esempi che documentano una rapida propagazione di sistemi di sorveglianza biometrica in molti paesi europei.

Qual è (l’unico) aspetto positivo? Che possiamo ancora fermarla. 

Negli ultimi anni, governi ed aziende private hanno spinto per installare o sperimentare tecnologie di sorveglianza che collezionano e processano i nostri dati personali, dati unici sui nostri corpi e i nostri comportamenti durante la nostra vita quotidiana. Questa per noi è sorveglianza di massa.

Nonostante l’Unione Europea dica che esistono già leggi che possano prevenire la sorveglianza dei cittadini, è chiaro che ci troviamo davanti a cavilli legislativi che permettono la sperimentazione di tecnologie biometriche che violano i diritti umani e vengono impiegate su tutti noi. Gli esempi parlano da soli. 

In Germania, la polizia ha sperimentato la sorveglianza biometrica di massa sulle persone che attraversavano la stazione Südkreuz di Berlino e ha sorvegliato i manifestanti del G20 ad Amburgo. Inoltre, è stato dimostrato che la famigerata società di riconoscimento facciale ClearviewAI ha raccolto illegalmente e utilizzato i volti delle persone che vivono in Germania da Internet.

In Austria, la polizia ha usato un software per il riconoscimento facciale in una fase di test a partire da dicembre 2019. Inizialmente, il Ministero dell’Interno aveva dichiarato che il confronto dei volti con il loro database sarebbe stato effettuato solo per indagare reati gravi, come ad esempio rapine in banca o omicidi. Invece, le risposte ad alcune interrogazioni parlamentari hanno rivelato un quadro completamente diverso. Nel 2020 il software è stato usato per 931 casi di reati in soli 10 mesi, inclusi reati minori. Stiamo parlando di circa tre ricerche al giorno. Ad agosto 2020 il sistema è entrato ufficialmente in funzione. Poco dopo, a settembre, i giornali hanno rivelato che il sistema è stato utilizzato dalla polizia per individuare persone che hanno partecipato a una manifestazione.

In Repubblica Ceca, la polizia ha acquistato il software di riconoscimento facciale Cogniware in grado di prevedere emozioni e genere e collegare ogni persona con le proprie informazioni finanziarie, i dati del telefono, l’auto che si guida, il posto di lavoro, i colleghi di lavoro, chi incontrano, i luoghi che visitano e cosa acquistano. Inoltre, l’aeroporto della capitale di Praga sta anche effettuando un ampio monitoraggio biometrico di tutte le persone, senza valutare i rischi, come la legge prevede.

Passando all’Italia, siamo rimasti davvero increduli nell’apprendere che la città di Como aveva segretamente installato, sulle videocamere di sorveglianza esistenti, un sistema di riconoscimento facciale real time allo scopo di … rilevare azioni di “vagabondaggio” e “sconfinamento”. L’aeroporto di Roma ha deciso invece di utilizzare il riconoscimento facciale per la gestione delle code. C’è di più: la polizia italiana ha in programma di espandere il proprio sistema di riconoscimento facciale per monitorare l’arrivo di migranti e richiedenti asilo sulle coste italiane, proprio come ha dichiarato in passato di essere disposta a utilizzare il riconoscimento facciale per monitorare i manifestanti

Per quanto riguarda la Grecia, un dato è certo: sappiamo che con l’Italia non condivide solo il Mediterraneo ma anche lo stesso amore delle autorità nazionali per il riconoscimento facciale di massa. L’esperimento distopico iBorderCTRL è un cosiddetto “rilevatore di bugie” che potrebbe capire se una persona mente in base alle proprie espressioni facciali. Inoltre, la polizia greca è stata colta in flagrante con un contratto di riconoscimento facciale “intelligente” da 4 milioni di euro rivelato nel 2020. Ora, l’autorità greca per la protezione dei dati ha iniziato a indagare sulla polizia greca per l’archiviazione e l’elaborazione illegali dei dati biometrici dei cittadini greci in enormi database centralizzati.

Nei Paesi Bassi, le aziende hanno introdotto tecnologie per la sorveglianza biometrica di massa come il riconoscimento facciale in tempo reale all’interno di palazzetti dello sport e per eventi come i concerti, nei negozi/supermercati e sui mezzi del trasporto pubblico. Le aziende sono state così aggressive nell’introduzione di queste tecnologie di sorveglianza che l’Autorità per la protezione dei dati olandese gli ha dovuto ricordare che queste pratiche sono illegali. In aggiunta, la polizia olandese ha incluso 1.3 milioni di persone nel suo sistema di riconoscimento facciale, molte di queste persone sono innocenti che non sono mai state accusate di un crimine. 

Mais oui, la Francia non è nuova alla sorveglianza biometrica di massa. A Marseille una scuola superiore ha introdotto il riconoscimento facciale contro i propri studenti. Anche la città francese di Nizza ha sperimentato il riconoscimento facciale nelle sue strade. Ma c’è di più, il governo francese ha un enorme database per il riconoscimento facciale (TAJ) che contiene 19 milioni di file e 8 milioni di immagini.

Cioccolato, birra e riconoscimento facciale di massa. Questo potrebbe essere il prossimo slogan promozionale del Belgio. Si è scoperto che chiunque camminasse all’interno dell’aeroporto Zaventeem di Bruxelles veniva spiato segretamente (esatto, non per il controllo dei passaporti), raccogliendo ed elaborando dati sui volti delle persone identificabili in maniera univoca.

Danimarca, vi er ikke enig. Nej. Il governo è riuscito a sfruttare i punti ciechi delle leggi europee e permettere la sorveglianza biometrica di massa sui tifosi di calcio. Il prossimo passo? Vendere l’idea come fosse varmt brød. Il Club di calcio Brøndby ha annunciato che a breve il volto di chiunque sarà scansionato per identificare le persone a cui è stato vietato di assistere alle partite di calcio del Brøndby IF. L’Autorità per la protezione dei dati personali danese ha approvato il sistema.

In Slovenia, si è scoperto che la polizia ricorre alla sorveglianza biometrica di massa. Lo stesso tipo di sorveglianza è stata impiegata per monitorare i manifestanti che esercitavano i propri diritti.

Anche la Svezia è nella mappa degli indiziati. La polizia svedese è stata multata per aver usato illegalmente Clearview AI (sì, di nuovo loro). Inoltre, una scuola svedese ha anche introdotto il riconoscimento facciale di massa per monitorare la frequenza scolastica.

In Polonia e Serbia, abbiamo visto persino altri casi. Una scuola polacca ha utilizzato l’impronta digitale biometrica per gestire la mensa scolastica e in Serbia abbiamo assistito al dispiegamento massiccio di videocamere con riconoscimento facciale nelle strade di Belgrado.

Questi sono solo alcuni degli esempi di cui siamo a conoscenza. Quante saranno le sperimentazioni e i progetti in fase di sviluppo, invece? 

Come se non bastasse, alcuni funzionari dell’UE stanno prendendo in considerazione eccezioni che potrebbero consentire l’impiego della sorveglianza biometrica di massa legalmente. Mentre noi stiamo dando l’allarme per i cavilli già esistenti nella legge, i funzionari preferiscono ampliarli e trasformarli definitivamente in legge. 

Chiediamo una normativa che risolva il vuoto legislativo nel quadro europeo, un vuoto che è attualmente sfruttato da aziende e governi per imporre la sorveglianza biometrica di massa su tutti noi. 

L’enorme quantità di prove dimostra di per sé il motivo per cui abbiamo bisogno di una nuova legge che vieti la sorveglianza biometrica di massa in tutta l’Unione Europea.

Aggiungi il tuo nome alla petizione ufficiale europea: https://reclaimyourface.eu/#sign